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Il professor Aldo Pirola, direttore della Biblioteca Sormani e del sistema bibliotecario urbano del comune di Milano, ha parlato dei manoscritti del deserto (un prodotto culturale che si è diffuso nel Maghreb lungo le piste carovaniere), e in particolare della biblioteca Chinguetti in Mauritania.

I manoscritti coprono un arco di tempo che va dall’epopea degli Almoravidi (XII secolo) all’inizio dell’epoca coloniale e sono opera di letterati, giuristi,poeti, filosofi, mercanti e scienziati del passato, appartenenti sia a gruppi etnici di grande nomadismo, sia alle comunità delle antiche città del deserto quali Chinguetti, Ouadane, Tichitt, Oualata, Smara, Akka, Tissint, Tamgrout, Djenné, Timbuctù, Agadès.

Eccezionale il numero degli scritti lasciati dagli ulema (dotti e docenti islamici) dell’università medievale di Sankoré a Timbuctù, dove per trecento anni eminenti professori di tutte le discipline allora conosciute insegnarono a decine di migliaia di talebani (studenti) affluiti da tutte le regioni del Maghreb e dell’Africa sudanese.